Lo Zafferano, oro rosso
Lo zafferano nel passato
Originaria della Persia, questa spezia trovò un habitat ideale a San Gimignano, che in epoca medievale divenne il luogo di produzione e di scambio della gialla polvere, preziosa quanto l’oro, e ambita anche per le qualità medicinali, addirittura afrodisiache! Veniva considerato un dispensatore di allegria tanto che si soleva dire di una persona ilare: “ha dormito su di un sacco di zafferano”.
Lo zafferano oggi
Abbandonata la coltivazione per diversi secoli, nel 1996 insieme ad un gruppo di agricoltori, abbiamo riportato i crochi a San Gimignano dove il clima e i terreni sabbiosi sono adatti alla coltivazione e l’abbinamento con la vernaccia è fantastico.
I bulbi di crocus sativus sono posti a dimora nel terreno in estate e fioriscono in autunno. Vengono coltivati con metodi naturali senza l’utilizzo di alcun prodotto chimico.
I delicati fiori violacei vengono raccolti la mattina ancora chiusi e i tre filamenti rossi vengono separati dal fiore (spiumatura), essiccati con fuoco di legno di leccio a non più di 40°C e poi confezionati: da 120-140 crochi si ottiene un solo grammo di zafferano.
Un prezioso alleato in cucina
Lo zafferano di San Gimignano contiene sostanze antiossidanti, vitamine e aromi naturali che favoriscono la digestione e la riattivazione del metabolismo.
Si sposa perfettamente con paste, pane e carni oltre che con il famosissimo risotto: i più famosi cuochi italiani lo usano addirittura per fantasiose preparazioni di dolci e gelati. Il suo aroma pungente e lievemente amarognolo si abbina perfettamente alla Vernaccia di San Gimignano.
Uso: Vi consigliamo di mettere a bagno gli stimmi in un liquido caldo (brodo, latte, acqua) almeno mezz’ora prima dell’uso e di aggiungerlo insieme al liquido a fine cottura per conservarne tutta la fragranza.